12,54-59   SAPETE VALUTARE L’ASPETTO DELLA TERRA E DEL CIELO

Giovedì della IV settimana di Pasqua Anno A

Giovedì della IV settimana di Pasqua Anno A
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 13,16-20)
Colui che mangia il mio pane
ha alzato contro di me il suo calcagno.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 13,16-20)

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Quando moltissimi santi uomini partirono l’uno dopo l’altro per il deserto per vivere come eremiti, san Gregorio fu costernato: “Se partite tutti per il deserto – chiese loro -, a chi laverete i piedi?”. Una domanda pertinente, che evoca un’azione di Cristo entrata nel cuore di ogni cristiano. Essa ricorda, infatti, la notte in cui il Signore si mise al posto del servo e raccomandò a tutti gli uomini di fare questa inversione di ruoli, non come un gesto effimero, ma come risposta alla ricerca – eterna per la società umana – della felicità.
“Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica”. Lavare i piedi ai poveri è una metafora cristiana che va contro tutte le regole del buon senso. La saggezza del mondo fa suo un altro discorso. Per lui il potere risiede nella dominazione. Esso disprezza i deboli, i vulnerabili, gli esclusi. La felicità risiede nella triade empia del potere, del prestigio e del possesso.
È un’idolatria seducente. Forse anche Giuda fu attirato da questa dottrina quando decise di vendere il proprio Signore per denaro, negando così la sua formula per raggiungere la felicità. Questo è il peccato, il peccato più brutale. Esso avrebbe spaventato i discepoli! Per questo Cristo l’aveva predetto, per mitigare lo choc e, insieme, per dare prova di essere colui che era stato mandato. Perché questa è la sua prima preoccupazione.

Giovedì della IV settimana di Pasqua Anno Aultima modifica: 2017-05-11T14:38:46+02:00da angela1845
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