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Venerdì XVIII settimana del Tempo Ordinario Anno A

Venerdì della XVIII settimana del Tempo Ordinario Anno A
Santa Chiara
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 16,24-28)
Se qualcuno vuole venire dietro a me,
prenda la sua croce e mi segua.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 16,24-28)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Se qualcuno vuole venire dietro a meSempre Gesù opera una duplice distinzione tra la volontà ?libera? dell’uomo di accogliere o rifiutare la sua proposta di vita eterna, rimanendo, nella non accoglienza, sulla via della morte e della perdizione e l’obbligo, se si accoglie la Parola, di vivere secondo la Parola. Chi entra nel Vangelo è tenuto a vivere secondo il Vangelo. Non può essere nel Vangelo e agire come se si fosse fuori, oppure apportando in esso modifiche, variazioni, arrangiamenti vari. San Paolo così rivela questa verità sia ai Corinzi che ai Galati. Il Vangelo è uno. Ad esso si deve rimanere fedeli.
Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto (1Co5 15.1-11).
Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo! Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo (Gal 1,6-112).
Tutti i mali della fede cristiana, tutte le eresie, gli scismi, le separazioni nascono dalla non distinzione tra ?volontà libera? di accogliere e obbligo di fedeltà alla Parola accolta. Accolto il Vangelo, presa la decisione di seguire Cristo, è come se uno fosse andato al mercato e si fosse venduto in schiavitù. La sua vita non è più sua né nei pensieri, né nella volontà, né nel cuore, e neanche nell’anima e nello spirito. Essa è tutta di colui al quale essa è stata venduta. Qual è il guadagno di questa vendita? La beatitudine eterna. È la gioia di gustare la vita di Dio in Dio nel suo Paradiso per sempre.
Accogliere il Vangelo è fare dono di se stessi a Cristo, in tutto ciò che si è e si possiede. Nulla è più nostro. Tutto è di Cristo. La vita va vissuta per rendere testimonianza a Cristo, per confessare il suo nome, per attestare che noi non apparteniamo più al mondo perché ci siamo venduti a Lui per sempre. Se noi manteniamo fede a questa vendita, Cristo si venderà tutto a noi, a noi si darà nella sua anima, nel suo corpo, nella sua divinità, in tutta la sua eternità. Viviamo in Lui, per Lui.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di Cristo oggi e sempre.