Archivi tag: Venerdì VII Settimana Del Tempo Ordinario Anno A

Venerdì VII Settimana Del Tempo Ordinario Anno A

Venerdì VII Settimana Del Tempo Ordinario Anno A
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 10,1-12)
Per la durezza del vostro cuore
Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio.

 TESTO:-

Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 10,1-12)
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

San Pietro ci invita, nel versetto prima del Vangelo: “Amatevi intensamente, di vero cuore,perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale”. Immortalità e fedeltà vanno insieme. E’ una lezione che gli uomini non capiscono facilmente, perché concepiscono l’amore in maniera troppo naturale, mischiato all’interesse proprio. E vero che nell’amore umano c’è una certa mescolanza di interesse proprio e di generosità ed è questo il motivo che rende necessario educare il nostro amore ad essere sempre più fedele e disinteressato.
Anche nel matrimonio l’unione vera non può fondarsi sulla passione e sull’incostanza del sentimento, ma sulla fedeltà. E non è facile, perché ciascuno è tentato di cercare la propria felicità e di pensare che questo sia amore. In particolare, se l’amore non è purificato, l’impulso verso la soddisfazione dell’istinto sessuale ha il sopravvento e quando questa soddisfazione non la si trova o si pensa di poterla trovare meglio altrove, avviene la rottura.
Ma il progetto di Dio è un altro: “I due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne”. Gesù ricorda questo progetto divino, che l’uomo fa proprio quando non cerca la propria soddisfazione, la propria felicità, ma la felicità dell’altro, anche a prezzo della propria abnegazione. Così ciò che Dio ha congiunto non sarà mai separato. È un comando divino ed è nello stesso tempo un dono divino, come il Siracide dice dell’amicizia.
Leggiamo nel bellissimo testo del Siracide: “Un amico fedele è un balsamo di vita, lo troveranno quanti temono il Signore”, quanti cioè hanno verso di lui quel rispetto profondo fatto di docilità e di amore che la Bibbia chiama “timore di Dio”.
Se una persona è aperta alla docilità verso Dio, porterà nella sua amicizia la generosità che viene solamente da lui; per questo “chi teme il Signore è costante nella sua amicizia”. Fondato sul Signore, che è amore generoso, anch’egli sarà generoso e fedele e troverà un amico come lui, “perché come uno è, così sarà il suo amico”.
Il versetto petrino che abbiamo citato dà, per noi cristiani, la ragione più profonda della fedeltà nell’amicizia: “Amatevi intensamente…, perché siete stati rigenerati da un seme immortale: dalla parola del Dio vivente”. La nostra vita spirituale è fondata sulla parola di Dio che ci dà una vita nuova, che durerà per sempre e i nostri affetti, se sono penetrati dal soffio divino della parola di Dio, dell’amore di Dio, non c’è ragione perché non debbano anch’essi durare per sempre.