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Martedì Della XXV Settimana del Tempo Ordinario Anno C

Mia madre e miei fratelli sono questi.
Coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 8,19-21)

In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

E andarono da lui la madre e i suoi fratelli.
La libertà di Gesù è grande. La sua non è però libertà da tutto e da tutti per essere solo di se stesso. È invece libertà da tutto l’universo creato, animato e inanimato, per essere tutto e interamente dell’universo animato e inanimato, ma solo per compiere in esso la volontà del Padre suo. Gesù è come Dio all’inizio della creazione. Dio governa ogni cosa, è libero da ogni cosa, ma per dare vita buona ad ogni cosa. Così è Gesù. È libero da ogni cosa, ogni persona, fare dare vita buona ad ogni cosa, ad ogni persona. Questa sua libertà Lui l’ha manifestata a tutti coloro che vogliono seguirlo. Chi vuole seguirlo deve vivere questa sua stessa libertà.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,57-62).
Anche il discepolo di Gesù, se vuole dare vita buona, alle cose e alle persone, deve essere come Gesù: libero da tutti e da tutto. Prima di scegliere di seguire Gesù, tutti sono chiamati ad interrogarsi se sono capaci di costruire questa libertà per tutti i giorni della loro vita. Se non ne sono capaci, Gesù consiglia alla non sequela. La sequela esige questa libertà, perché essa deve produrre veri frutti di vita eterna. Gesù mai ha nascosta questa esigenza di libertà all’uomo. Sempre gliel’ha predicata.
Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo (Lc 14,25-33).
Anche dalla Madre sua e dai suoi parenti Gesù vive questa sublime libertà. Lui è solo e tutto da Dio. È della Madre e dei parenti, ma in Dio. È della creazione intera, ma in Dio e da Dio. È dell’uomo, di ogni uomo, ma sempre secondo la volontà di Dio. Il Vangelo ci rivela che già a dodici anni Gesù ricorda alla Madre questa sua esigenza di essere solo dal Padre. Nel Padre e dal Padre, per il Padre è di ogni altra cosa e persona.
Verso Gesù non deve esserci alcun desiderio umano. Deve esserci invece desiderio secondo Dio, avvolto di divina verità, secondo la volontà del Padre celeste. Anche la Madre deve lasciare libero Cristo Signore di essere solo e sempre del Padre. Lo esige il mistero della salvezza. Lo richiede la missione di redenzione che Lui è venuto a portare a compimento. Cosa è infatti la missione di salvezza se non il riportare ogni uomo nella più pura e santa volontà di Dio? Come fa un uomo ad essere operatore di salvezza e di redenzione se è dalla sua volontà, dalla sua parola, dal suo cuore, dai suoi desideri e sentimenti? A volte anche un solo minuto sottratto alla volontà di Dio può ostacolare, impedire, ritardare la salvezza di un cuore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci liberi per il Regno di Dio.