Archivi tag: Giovedì XXI settimana del Tempo Ordinario Anno A

Giovedì XXI settimana del Tempo Ordinario Anno A

Giovedì della XXI settimana del Tempo Ordinario Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 24,42-51)
Se il padrone sapesse a che ora viene il ladro,
veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 24,42-51)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomoIl Libro del Siracide insegna nei dettegli cosa fare pensando al giorno della nostra morte. Non bisogna peccare mentre si è sulla terra, perché se la morte ci coglie nel peccato, si aprono per noi le porte della perdizione eterna. Non andremo presso Dio.
Non fare il male, perché il male non ti prenda. Stai lontano dall’iniquità ed essa si allontanerà da te. Figlio, non seminare nei solchi dell’ingiustizia per non raccoglierne sette volte tanto. Non cercare di divenire giudice se ti manca la forza di estirpare l’ingiustizia, perché temeresti di fronte al potente e getteresti una macchia sulla tua retta condotta. Non fare soprusi contro l’assemblea della città e non degradarti in mezzo al popolo. Non ti impigliare due volte nel peccato, perché neppure di uno resterai impunito. Non dire: «Egli guarderà all’abbondanza dei miei doni, e quando farò l’offerta al Dio altissimo, egli l’accetterà». Non essere incostante nella tua preghiera e non trascurare di fare elemosina. Non deridere un uomo dall’animo amareggiato, perché c’è chi umilia e innalza. Non seminare menzogne contro tuo fratello e non fare qualcosa di simile all’amico. Non ricorrere mai alla menzogna: è un’abitudine che non porta alcun bene. Non unirti alla moltitudine dei peccatori, ricòrdati che la collera divina non tarderà. Umìliati profondamente, perché castigo dell’empio sono fuoco e vermi.
Non cambiare un amico per interesse né un vero fratello per l’oro di Ofir. Non disdegnare una sposa saggia e buona, poiché la sua amabilità vale più dell’oro. Non maltrattare un servo che lavora fedelmente né l’operaio che si impegna totalmente. Ama il servo intelligente e non rifiutargli la libertà. Hai bestiame? Abbine cura; se ti è utile, resti in tuo possesso. Hai figli? Educali e fa’ loro piegare il collo fin dalla giovinezza. Hai figlie? Vigila sul loro corpo e non mostrare loro un volto troppo indulgente. Fa’ sposare tua figlia e avrai compiuto un grande affare, ma dàlla a un uomo assennato. Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla, ma se non le vuoi bene, non fidarti. Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare le doglie di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato: che cosa darai loro in cambio di quanto ti hanno dato? Con tutta l’anima temi il Signore e abbi riverenza per i suoi sacerdoti. Ama con tutta la forza chi ti ha creato e non trascurare i suoi ministri. Temi il Signore e onora il sacerdote, dàgli la sua parte, come ti è stato comandato: primizie, sacrifici di riparazione, offerta delle spalle, vittima di santificazione e primizie delle cose sante. Anche al povero tendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione. La tua generosità si estenda a ogni vivente, ma anche al morto non negare la tua pietà. Non evitare coloro che piangono e con gli afflitti móstrati afflitto. Non esitare a visitare un malato, perché per questo sarai amato. In tutte le tue opere ricòrdati della tua fine e non cadrai mai nel peccato (Cfr. Sir 7,1-36).
Si veglia, ponendo attenzione ad ogni relazione, momento, situazione della vita, perché tutto sia fatto secondo la volontà di Dio che per noi è la Parola di Gesù Signore. Il discepolo di Gesù mai dovrà posare il piede sulla via della perdizione. La strada da percorrere per lui è una sola: quella della luce che porta alla vita eterna, nel Paradiso.
L’attenzione deve essere somma. Non possiamo distrarci. Mai dobbiamo permetterci di cadere in tentazione. Spesso chi cade dal peccato, nel vizio, nel malaffare, nella delinquenza non ne esce più e per lui si aprono le porte dell’inferno. La Parola di Gesù è purissima verità. Dinanzi alle infinite parole dei molti uomini che oggi dicono il contrario, si deve con coraggio credere che Gesù dica il vero, mentre tutti gli altri dicono il falso, mentendo e ingannando, chiudendo le porte della vita e aprendo quelle della morte. Chi apre le porte della morte e chiude quelle della vita, è un omicida.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a vegliare sempre.