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Sabato della II settimana di Pasqua anno A

Sabato della II settimana di Pasqua anno A
Santa Caterina da Siena
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt11,25-30)
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti
e le hai rivelate ai piccoli.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt11,25-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Mt 11, 25
Le cose nascoste ai dotti sono da Dio rivelate ai piccoli. “Piccoli” che nella storia della Chiesa abbiamo più volte visto trasformarsi ed ergersi come giganti, ricostruendo l’opportunità di tornare a Dio, di comprendere, interpretare più profondamente il Vangelo nel loro oggi.
Santa Caterina, patrona d’Italia. Una santa lontana nel tempo e nella nostra sensibilità, vissuta in un medioevo pieno di luce e di ombre che ancora molto può dirci. Caterina: donna di religione, cioè consacrata alla preghiera e all’azione nel neonato ordine domenicano, scelta ritenuta sconveniente per una così giovane donna. Donna interventista, cosa del tutto inusuale per un’epoca dominata da imperante maschilismo, ha agito nella vita politica del tempo con inattesa efficacia, richiamando tutti (anche il papa!) all’essenzialità. Contro il rischio di una Chiesa troppo compromessa e timorosa nell’agire politico Caterina richiama il papa al suo dovere di restare nella propria Diocesi – Roma – abbandonando la provvisoria anche se più sicura Avignone. Abbiamo bisogno di donne del genere, la Chiesa ha bisogno di lasciare più spazio (e molto!) al carisma femminile della Parola di Dio, di profetesse che richiamino la Chiesa e la nazione italiana alle proprie origini, dicendo ancora e ancora che solo la fede e la preghiera e il silenzio possono plasmare caratteri e situazioni.
Affidiamo la nostra nazione, un tempo terra di santi poeti e navigatori, oggi sempre più omologata ad un pensiero globale dominante gretto ed egoista. Santa Caterina, col suo piglio deciso di donna toscana, ci richiami all’essenziale!
Caterina da Siena offre nei suoi scritti uno dei più fulgidi modelli di quei carismi di esortazione, di parola di sapienza e di parola di scienza, che san Paolo mostrò operanti in alcuni fedeli presso le primitive comunità cristiane. Ed invero, quanti raggi di sovrumana sapienza, quanti urgenti richiami all’imitazione di Cristo in tutti i misteri della sua vita e della sua Passione, quanti efficaci ammaestramenti per la pratica delle virtù, proprie dei vari stati di vita, sono sparsi nelle opere della Santa! Le sue Lettere sono come altrettante scintille di un fuoco misterioso, acceso nel suo cuore ardente dall’Amore Infinito, ch’è lo Spirito Santo.

Sabato II settimana del Tempo Ordinario Anno A

Sabato della II settimana del Tempo Ordinario Anno A
Sant’Agnese
Gesù entrò in una casa.
E di nuovo si radunò una folla.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,20-21)

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Di nuovo una grande folla segue Gesù fino in casa. Sono talmente pigiati che non riescono neppure a disporsi per “prendere cibo”. In questa pagina evangelica, la casa non è ritenuta il posto degli affetti familiari, il luogo sicuro dove uno può stare tranquillo e protetto. E’ invasa da tanta gente e pure da confusione e disagio. Ecco che allora entrano in campo i “suoi”, cioè i più intimi, i parenti del Maestro, che escono dalla loro casa per andare a prenderlo perché lo ritengono pazzo, fuori di sé.
“Secondo i suoi Gesù dovrebbe avere un po’ più di buon senso. Dovrebbe investire bene le sue qualità. Gesù invece simpatizza coi cattivi e trascura i propri interessi; si può prevedere che con la sua bontà e sprovvedutezza andrà a finir male”.
Quante volte anche noi se qualcuno nel nostro ambiente lancia un’idea originale o propone un’azione buona abbiamo reazioni ostili. Sono i pregiudizi che ci spingono a demolire, comunque a criticare. E’ la storia di sempre che per il Figlio di Dio ha significato la Passione e la morte.
Ricordiamo a questo proposito il monito di Papa Francesco: “Si può uccidere con le parole”. E Chiediamo al Signore di donarci parole e pensieri puliti.