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Venerdì X settimana del Tempo Ordinario Anno A

Venerdì della X settimana del Tempo Ordinario Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,27-32)
Avete inteso che fu detto: Ma io vi dico:

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,27-32)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

“Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te… Se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te…”. Queste parole così dure, così spietate sono state dette da colui che si definisce “mite e umile di cuore”, da Gesù che ci assicura che il suo giogo è dolce e il suo carico leggero. La misericordia non è debolezza. Cristo, infinita misericordia, è morto sulla croce per liberarci dal peccato, e non ammette complicità con esso.
Questo mistero di morte per la risurrezione è espresso da san Paolo in un’altra forma: gli Apostoli devono proclamare la vittoria di Cristo in un clima di persecuzione. “Siamo tribolati da ogni parte, siamo sconvolti, perseguitati, colpiti…”. Sembra illogico, ed è sconcertante. Sconcertante se non si mette in rapporto con il mistero di Cristo. E Paolo aggiunge: “Sempre e dovunque portando nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”. Nei vasi di creta della nostra povera umanità per il mistero di Cristo è stato posto il tesoro della sua risurrezione, “perché appaia che la potenza viene da Dio e non da noi”.
E assurdo per un cristiano volere una vita tranquilla, senza difficoltà, senza prove, senza turbamenti: non è stata la strada del Signore e non può essere la nostra.
Il Signore ci aiuti a vedere in ogni sofferenza la sua croce, cioè un varco verso la vita.
Le parole dure del Vangelo sono messe nelle nostre mani come un coltello per salvarci da atteggiamenti di accondiscendenza e di cedimento verso la nostra società permissiva, che vuole solo la soddisfazione immediata, la felicità apparente che sembra venire dalla droga, dal divorzio, dall’aborto. Sono proclamate di liberazioni” e non si vede che, di delitto in delitto, si va verso la completa degradazione della dignità umana.
Nell’umiltà della nostra vita quotidiana chiediamo al Signore di essere sempre illuminati dalla luce del suo mistero, per poter essere “luce del mondo”.