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Martedì VI Settimana Del Tempo Ordinario Anno A

Martedì Della VI Settimana Del Tempo Ordinario Anno A
Santi Cirillo e Metodio
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
Guarite i malati e dite loro: È vicino a voi il regno di Dio.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesù invia gli Apostoli nel mondo: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura… Allora essi partirono e predicarono dappertutto”.
Ci sono dunque due dinamiche diverse nell’AT, si pensa la salvezza come la venuta delle nazioni a Gerusalemme, il centro del mondo, dove si sale al monte del Signore, che attira tutti; nel NT Gerusalemme non è più il centro dell’unità, il “luogo” dell’unità è ora il corpo di Cristo risorto, presente in modo misterioso dovunque sono i suoi discepoli. “Andate in tutto il mondo”. Ecco la legge dell’evangelizzazione, senza evidentemente perdere il legame con Gesù, luogo dell’unità di tutti coloro che credono in lui.
Importante è tradurre la fede nella cultura del paese invece di imporre la propria. Oggi si è preso più coscienza di questo problema che per secoli ha causato incomprensioni, condanne e ritardi nell’evangelizzazione. Ormai ci si rende conto che la fede è separabile da ogni cultura e deve radicarsi in ognuna di esse, come fermento che le impregna del Vangelo.
È un problema non solo di popoli diversi, ma di generazioni diverse: in ogni generazione la fede domanda di essere espressa in modo nuovo.
È sempre la stessa, ma è un fermento di vita che chiede di crescere e di trovare sempre nuove forme per progredire. Proprio Gesù ha paragonato il Vangelo a un seme di senapa che cresce, si trasforma, diventa un albero.
Dobbiamo avere la preoccupazione di andare agli altri e di non obbligarli a uniformarsi alle nostre abitudini, a ciò che noi pensiamo sia il meglio.
Andare agli altri come Gesù è venuto a noi: facendosi uomo, accettando tutto ciò che è umano per farsi comprendere dagli uomini e poterli introdurre nella sua intimità.
San Paolo ci spiega che l’unità è possibile solo nella diversità dove ognuno si esprime secondo la propria vocazione e si adatta agli altri per formare un solo corpo nella molteplicità delle sue membra. Preghiamo allora così: “Padre tu che ami ciascuno di noi come un figlio e vuoi che ciascuno esprima in modo personale il mistero del tuo amore, donaci di accogliere ogni nostro fratello come egli è, perché possiamo tutti rimanere nell’unità del tuo amore”.

Giovedì III settimana del Tempo Ordinario Anno A

Giovedì della III settimana del Tempo Ordinario Anno A
Santi Timoteo e Tito.
Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 10,1-9)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro:
“È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore.

RIFLESSIONI

“In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
” Lc 10,5

Nel vangelo di Luca a Timoteo e Tito, sono raccolti tutti i consigli che Gesù aveva lasciato ai suoi per portare la buona notizia. È un po’ il mansionario dell’evangelizzatore!
Prima regola: andare! Gesù contestualizza ogni suggerimento di come dire e fare, dentro ad un movimento. I discepoli vanno verso le persone, entrano nelle loro case, non aspettano di essere cercati. Perché chi ha bisogno della buona notizia a volte non lo sa. E chi ha la buona notizia, la deve portare là dove non è ancora arrivata.
Seconda regola: andare in sobrietà, senza pretese, né di essere attesi, amati, riconosciuti, né di ricevere compensi per la propria presenza.
Terza regola: presentarsi in pace, portando la pace! E se la pace è rifiutata, andarsene, neanche cominciare, né provocare o esasperare. La pace è la premessa per accogliere la buona notizia. La pace è un inizio che ritroviamo in noi come dono, ma che possiamo far crescere solo interagendo con gli altri. La pace si costruisce trafficandola, vivendo e lavorando insieme. Allora diventa possibile e si fa sinonimo di armonia, di disponibilità all’incontro con l’altro, senza pretese o attese esagerate nei confronti degli altri e di se stessi. La pace però è difficile, basta rifiutarla per precludere ogni suo ulteriore sviluppo.
Signore, ci sia pace nelle nostre case, nelle nostre comunità.
Pace che sia assenza di timori, di pigrizia, di invidia e gelosie, che sia voglia di cambiare, di crescere, amando e portando vita, la tua vita, ovunque.”La pace, che sogniamo, sarà possibile il giorno in cui ci sarà un atteggiamento di pace nei cuori”.