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Giovedì X settimana del Tempo Ordinario Anno A

Giovedì della X settimana del Tempo Ordinario Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,20-26)
Avete inteso che fu detto agli antichi: Ma io vi dico:

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,20-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

San Paolo si ispira al racconto della creazione per esprimere lo splendore della vocazione cristiana nella magnifica pagina della lettera ai Corinzi: “E Dio che disse: “Rifulga la luce dalle tenebre”, rifulse nei nostri cuori per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo”.
Chi è in Cristo è una nuova creatura: è infatti immagine di Dio, nella rassomiglianza con Cristo. L’uomo è stato creato a immagine di Dio: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”, ma soltanto Cristo è l’immagine perfetta; noi siamo chiamati a riflettere, come in uno specchio, la gloria del Signore per venire trasformati in quella medesima immagine “di gloria in gloria”.
Ci sono due elementi per attuare questa nostra vocazione. U primo è la contemplazione del Signore. Per rispecchiare la sua gloria è necessario contemplarlo, stare davanti a lui. “Venite a lui e sarete raggianti” dice un salmo. La preghiera, la meditazione della sua parola sono i mezzi normali per essere così trasformati a somiglianza del Signore Gesù e a immagine di Dio. Un secondo elemento è l’azione dello Spirito del Signore. Non siamo noi che possiamo operare questa trasformazione; se volessimo con le nostre sole forze imitare il Signore, la nostra rimarrebbe una imitazione superficiale, non autentica. Se invece siamo docili all’azione dello Spirito, veramente veniamo trasformati nell’intimo.
Il Vangelo richiama un punto essenziale di questa trasformazione. Gesù ci invita ad aprire il nostro cuore alla carità del suo, a superare la giustizia degli scribi e dei farisei, non orientata alla perfezione dell’amore. “Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non uccidere”… Ma io vi dico: “Chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio””. E si spiega anche l’accenno all’offerta: “Se presenti la tua offerta all’altare e li ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia li il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello…”. Ciò è ancor più necessario dopo l’istituzione dell’Eucaristia: venire all’altare è venire alla sorgente dell’amore, è venire per accogliere tutto il corpo di Cristo, è comunione con lui e con i fratelli. “Dio in Cristo ha riconciliato a sé il mondo” scrive ancora san Paolo. Per riflettere come in uno specchio la gloria del Signore dobbiamo lasciare che la sua mitezza permei il nostro cuore.

Giovedì X settimana del Tempo Ordinario Anno Aultima modifica: 2017-06-16T22:35:26+02:00da angela1845
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