Gv 1,47-51)

Giovedì Della XXVI Settimana del Tempo Ordinario Anno C

“Come mi consce?”
Gli rispose Gesù: Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 1,47-51)
Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».
Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». Parola del Signore.

RIFLESSIONI

“Come mi consce?” Gli rispose Gesù: ” Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi.” Gv 1,48
Come vivere questa parola?
Con questo brano, Giovanni presenta la chiamata di Natanaele. Dal versetto 35 del capitolo 9, c’è un susseguirsi di inviti da parte di Giovanni Battista a conoscere e seguire Gesù. Andrea e Filippo hanno incontrato Gesù di persona e adesso vogliono condividerne l’esperienza entusiasmante e liberante. La testimonianza è un aiuto valido per avvicinarci a Gesù ma l’incontro con lui è immediato e personale. Vedendo Natanaele che si avvicina accompagnato da Filippo, Gesù lo conosce dal di dentro come uomo giusto, senza falsità, alla ricerca della verità. Natanaele sorpreso di essere così conosciuto chiede: “Come mi conosce?” e Gesù gli rivela un momento personale in cui egli ha sperimentato la presenza intima di Dio. Questa memoria evoca la stupenda riconoscenza: “Tu sei il Figlio di Dio!”. Nel silenzio del nostro essere, anche noi avremmo avuto i nostri momenti di incontro personale, intimo con il Signore.
Nella mia pausa contemplativa oggi, cerco di richiamare alla memoria, rivisitare una mia esperienza di incontro con Dio, rievocando l’amore, la fede e la fiducia che ciò ha suscitato nella mia interiorità.
Signore, Tu sei il mio Dio, di Te ha sete l’anima mia! Signore, accresci in me la capacità di vederti, di conoscerti sempre più nel creato, nelle relazioni e negli della mia vita. Fa’ che anch’io possa essere testimone autentico che annuncia agli altri: Venite e vedete!
Alla reazione di Natanaele è data una risposta molto semplice: “Vieni e vedi”. Non è un ragionamento, non è una teoria; è un fatto, che Gesù stesso aveva già messo in moto quando ai due discepoli di Giovanni aveva detto: “Venite e vedete”. Gesù invita a fare esperienza pratica.

Giovedì Della XXVI Settimana del Tempo Ordinario Anno Cultima modifica: 2016-09-29T17:19:50+02:00da angela1845
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